La psicoterapia mira al processo evolutivo dell’essere umano. Nel processo terapeutico si ritiene fondamentale restituire al soggetto quella mobilità che l’aiuti a sentire il legame di appartenenza ai diversi contesti relazionali indispensabili al suo sviluppo: familiari, scolastici, sociali, professionali, di spazi creativi ed espressivi. Questo processo offre la possibilità di rivivere, quanto è stato vissuto nella propria famiglia di origine, nella propria famiglia attuale e nei differenti altri sistemi per riattivare il proprio processo di individuazione.
Nella mia pratica clinica sposo una concezione sistemica dell’essere umano, secondo la quale un elemento acquista senso allargando l’ottica di osservazione al contesto/sistema di riferimento, poiché tutto è collegato, soprattutto i membri di una famiglia. L’attenzione, infatti, è focalizzata, oltre che sull’individuo, sulle sue relazioni, sulle dinamiche di interazione, sui collegamenti tra gli individui di un sistema. E’ imporatnte passare, dunque, da una visione lineare di colpa-accusa, ad una visione circolare, di responsabilità ed implicazione (in genere vogliamo che l’altro cambi ma la cosa più utile da chiedersi è “cosa posso cambiare io?”).
La crescita dell’individuo avviene attraverso l’appartenenza a diversi sistemi di riferimento: il primo è la famiglia, poi quello amicale e quello lavorativo. E’ fondamentale per uno sviluppo sano che tutti i sistemi siano abitati armonicamente e che quindi ci sia una mobilità intersistemica, poiché questi contesti esterni alimentano la crescita dei mondi interni di un individuo: la famiglia alimenta la parte emotiva; il gruppo dei pari quella motoria istintuale e gli adulti e il contesto lavorativo, la parte cognitiva. Nella patologia e nel disagio, di contro, sembra essere implicato particolarmente uno solo di questi sistemi, con conseguente dipendenza ed “immobilità” nelle sue maglie relazionali (Modello di Articolazione Intersistemica di L.Baldascini).La “salute” è dunque mobilità, crescita, evoluzione; la “malattia” è riduzione, dipendenza, oppressione (fisica o psichica).
Per la terapia sistemica la patologia del singolo è spesso espressione di un disagio dell’intero sistema familiare: il soggetto portatore del disturbo è il membro del sistema-famiglia che esprime, segnala e si fa carico di una disfunzione di tutto il sistema. In quest’ottica, l’obiettivo è la modificazione di alcune regole del sistema, ovvero delle modalità disfunzionali di comunicazione e interazione tra i membri.
Un lavoro terapeutico basato sull’approccio sistemico-relazionale può essere svolto in un setting individuale, di coppia o familiare, a seconda dei casi e delle necessità.

PSICOTERAPIA INDIVIDUALE
La psicoterapia è un percorso che ha come obiettivo il miglioramento della qualità delle proprie relazioni, la scomparsa o diminuzione di sintomi e atteggiamenti disfunzionali che ostacolano il raggiungimento del benessere individuale.
A volte è la presenza di un sintomo a condurre la persona a chiedere una consulenza (come un disturbo d’ansia, di panico, sintomi depressivi, fobici,ossessivi, problemi legati alla sfera sessuale..); altre volte è un’esigenza di vivere una vita sentimentale e affettiva più soddisfacente, o perché non si riesce ad affrontare ed elaborare il lutto di una persona cara, o ad affrontare la propria o altrui malattia; o ad uscire da sentimenti di frustrazione legati a problemi lavorativi; o per risolvere antichi conflitti con i familiari..
I motivi che possono condurre ad iniziare un percorso psicoterapeutico sono molti e diversi, ma chiedere aiuto e sostegno non significa delegare a qualcun altro il proprio benessere, al contrario, è un modo per occuparsi attivamente di sè. Attraverso la relazione psicoterapeutica si possono individuare risorse personali che in alcuni momenti della vita si fa fatica a riconoscere. Paziente e terapeuta lavorano insieme per comprendere la natura delle difficoltà e produrre dei cambiamenti o per stimolare nuovi modi di osservare gli eventi e interagire nei propri sistemi di riferimento.

PSICOTERAPIA DI COPPIA
La psicoterapia di coppia è un intervento terapeutico che si pone l’obiettivo di aiutare i membri di una coppia a superare i momenti difficili che incontrano nel loro percorso insieme. Tali difficoltà si possono manifestare in modi diversi: incomprensione reciproca, problemi nella sfera sessuale, divergenze nello stile genitoriale, confusione rispetto al proprio ruolo all’interno della coppia, tradimenti,gelosie,separazioni etc.
La coppia, come nuovo spazio interpersonale, offre l’opportunità di conoscere parti di sé sentite mancanti e di rapportarsi ad esse. Le reciproche differenze individuali, riconosciute e comprese, possono arricchire il mondo interno di ciascuno e soddisfare il bisogno di completamento e di armonia.I componenti della coppia si scelgono sulla base di profondi bisogni reciproci, e con il passare del tempo tali bisogni possono cambiare, così che l’altro può sembrare non più in grado di rispondere alle proprie esigenze. La vita coniugale può trasformarsi in una sopportazione del partner e possono insorgere difficoltà a continuare il rapporto di coppia perché ognuno si chiude nel suo mondo, si fa forte delle proprie ragioni ed attribuisce all’altro la colpa della crisi coniugale e della propria infelicità.
Ci sono poi fasi della vita che pongono la coppia di fronte a bivi che richiedono una nuova contrattazione di ruoli e posizioni nella coppia: la nascita dei figli, la malattia o la perdita dei genitori, difficoltà lavorative..
Alcune coppie che iniziano una terapia rivelano di avere una sensazione di malessere che risale a molto tempo prima ma che hanno cercato di minimizzare. Spesso, i membri della coppia si trovano incastrati in accuse reciproche rispetto a “di chi è la colpa” ed il passaggio dalla colpa alla responsabilità è fondamentale perchè ci sia una riparazione.
L’inizio di una terapia di coppia prevede una motivazione congiunta.
Gli obiettivi di una terapia di coppia si possono riassumere nel  fornire ai due partners una nuova chiave di lettura dei comportamenti propri e del partner nei momenti di crisi, e di individuare ed applicare dei cambiamenti che possano ristabilire un nuovo equilibrio e ridare serenità alla coppia.
A volte si tratta di cambiare la propria posizione di adulto rispetto ai propri vuoti, che risalgono al passato ed alle relazioni con la famiglia di origine in modo da evitare di mettere all’interno della coppia antichi problemi non risolti e di imparare a tollerare ciò che non si può cambiare. In un tempo in cui la paura della crisi fa da sfondo alla costruzione della coppia e della famiglia, insinuando incertezza e precarietà, è difficile pensare che proprio la crisi può essere una transizione, un momento di trasformazione, certamente carico di fatiche e di dubbi, ma anche ricco di opportunità di riconoscere le proprie potenzialità.

PSICOTERAPIA CON LA FAMIGLIA
La terapia familiare è una forma di psicoterapia che si svolge tramite incontri a cui partecipano, di regola, tutti i membri della famiglia. L’intento è di capire insieme come la storia delle relazioni possa aver portato ad una situazione di sofferenza della famiglia e alla presenza di un sintomo in uno dei membri. Nella terapia familiare, quindi, l’attenzione è spostata dall’individuo all’intero sistema. Il terapeuta familiare non considera colui o colei che presenta il sintomo, come “il problema”, bensì come la persona che, attraverso il proprio disagio, porta una difficoltà di tutto il sistema familiare. Il sintomo, quindi, acquista una sua specifica funzione ed un particolare significato che viene riletto all’interno delle relazioni familiari. Può succedere che il contesto relazionale in un dato momento del ciclo della famiglia, non corrisponda più alle esigenze evolutive di uno o più membri, creando un blocco che genera disagio e sofferenza all’individuo. I sintomi di un membro della famiglia sono quindi un segnale di un adattamento non riuscito rispetto alle richieste di cambiamento provenienti dall’ambiente o necessarie per affrontare una specifica fase evolutiva. La famiglia, infatti, così come l’individuo, ha un ciclo di vita che evolve attraverso varie fasi come: il matrimonio, la nascita del primo figlio, l’adolescenza, la morte di un coniuge, l’uscita da casa dei figli etc.. Questi momenti di transizione possono risultare critici per alcune famiglie in quanto è necessario modificare l’intera organizzazione per rispondere alle richieste della nuova fase e ciò non è sempre semplice. Uno o più membri della famiglia, infatti, possono trovare difficoltà ad evolvere e possono sviluppare un comportamento sintomatico e disfunzionale. L’obiettivo della terapia familiare è di comprendere, innanzitutto, il significato del disagio e poi modificare le interazioni e le dinamiche familiari attraverso la collaborazione di tutti i membri.